venerdì 18 maggio 2007

Riduciamo i rifiuti con i principi della decrescita felice



In questo Blog si e' parlato varie volte di rifiuti. Come riclare, cosa si ricicla, ecc.
Forse pero' la soluzione al problema dei rifiuti va cercata, anche, in una riduzione della quantita' che produciamo.
Come ridurre la quantita' di rifiuti? Consumando meno e consumando meglio.
Consumare meno e' qualcosa che a noi consumatori e consumisti - includo anche me stessa- suona male; consumare di meno, privazione, rinuncia, ci sentiamo gia' avversi mentalmente ad un discorso di questo tipo anche perche' in genere siamo abituati a gratificarci acquistando cose nuove. Crediamo infatti che le nostre ansie siano causate dalla mancanza di oggetti e cosi' compriamo dei vestiti nuovi, un auto nuova, un nuovo cellulare, l'ultimo iPod, ecc. La riprova pero' che la causa non e' quella e' che i primi tempi siamo contenti del nostro acquisto, ci sentiamo piu' ricchi, piu' belli, piu' alla moda..ma poi dopo un po' l'effetto svanisce e cosi' dobbiamo comperare qualcos'altro, senza averne veramente bisogno.
Una mia amica che si occupa attivamente dell'ambiente mi ha parlato del Movimento per la Decrescita Felice.
L'ho cercato su Internet ed ho trovato il suo Manifesto. In esso Maurizio Pallante, l'inventore di questo movimento, spiega in breve come la semplice sostituzione dello Yogurt acquistato con quello fatto in casa, per esempio, possa provocare delle conseguenze positive a livello di tutto il Paese.
E' interesante, leggetelo. Cito dal sito di cui sopra: "Il Movimento per la Decrescita Felice si propone di promuovere la più ampia sostituzione possibile delle merci prodotte industrialmente ed acquistate nei circuiti commerciali con l'autoproduzione di beni. In questa scelta, che comporta una diminuzione del prodotto interno lordo, individua la possibilità di straordinari miglioramenti della vita individuale e collettiva, delle condizioni ambientali e delle relazioni tra i popoli, gli Stati e le culture."
Pallante ha pubblicato anche un libro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Martina penso che il problema sia proprio questo: ridurre i rifiuti che si traduce anche in un risparmio di materie prime e di energia. Continuando di questo passo le generazioni future non avranno più materie prime perchè noi le avremo trasformate tutte in rifiuti. Dovremmo stravolgere il nostro stile di vita "usa e getta" ed andare verso "L'usa e riusa e riusa ancora" come facevano i nostri genitori. Invece ormai siamo arrivati al punto che quando si guasta una cosa la si compra nuova non si tenta neppure di ripararla; la batteria del cellulare non tiene più la carica? si compra il cell. nuovo (anche perchè magari costa meno un cell. nuovo che la batteria di ricambio). Ma è proprio il sistema che non va e bisogna cercare di cambiarlo. A questo proposito segnalo il movimento bilanci di giustizia composto da famiglie che tentano di "spostare" i propri consumi fuori dalla logica del consumismo, verso una economia etica e sostenibile basata su gruppi di acquisto da produttori locali, commercio equo ed autoproduzione. Per chi fosse interessato c'è anche un libro "Bilanci di Giustizia, famiglie in rete per consumi leggeri" EMI Editore (Libro che volevo prestare a Martina quando son venuto a Roma...ma poi non ci siamo neppure visti :-) Sull'argomento segnalo anche un intervista di P Alex Zanotelli
http://www.chetempochefa.rai.it/TE_videoteca/0,10916,,00.html?nome=zanotelli&anno=2007&mese=&x=25&y=11&tipo=vt

Anonimo ha detto...

hai ragione Martina e' un grosso problema, intanto pero', per lo meno, c'e' chi ha fatto un sito su come dare vita ai rifiuti che ahime abbondano, fatevi un giro su www.ioricreo.org e' carino.
Ciao Giulia