Gentile Migliora Roma, ti scriviamo, certi della Tua sensibilità al problema, perché c'è il serio rischio che si possa realizzare un vero e proprio scempio nel IX Municipio. Quello che era uno splendido giardino secolare, a disposizione soprattutto dell’infanzia abbandonata, rischia di diventare un parcheggio multilivello, tra le proteste degli abitanti della zona.
Teatro dell’ennesimo possibile sfregio al cuore di Roma, a furia di colate di asfalto e di cemento armato, è l’ex Asilo Savoia di via Monza, istituto fondato nientemeno che dal presidente del Consiglio Francesco Crispi nel 1887 per “raccogliere fanciulli abbandonati”, come si legge nell’antico statuto, amministrato dalla Casa Reale e affidato alle Figlie di Maria Ausiliatrice, che accolsero anche 250 bambini (i più anziani - e sono tanti nella zona - ricordano).
Costruito circa un secolo fa, esaurita negli anni settanta la nobile azione umanitaria, l’Opera Pia Asilo Savoia è comunque rimasta in piedi - presieduta oggi dal “noto” Oscar Tortosa - per amministrare i beni, in particolare un’area (catastalmente contraddistinta al foglio n. 926 particelle 30 e 212), sulle cui "rovine" del giardino è sorto un parcheggio superficiale spontaneo, in uso allo stesso organismo e all’Asl Roma C, conduttrice di gran parte dello storico ed imponente edificio. Qui hanno sede diversi uffici della Asl ma anche il centro anziani "san Giovanni" che potrebbe indubbiamente beneficiare del ripristino del giardino.
Invece il 26 luglio 2004 l’Opera Pia Asilo Savoia ("ente morale"...) delibera la realizzazione di un parcheggio interrato, causa la necessità di “reperire risorse finanziarie al fine di poter continuare a dare corso e di intraprendere le iniziative e le attività istituzionali di competenza, risultando le risorse disponibili come da bilancio non sufficienti”.
Nel contempo, nella delibera, sottolinea che “sussiste l’esigenza dell’Ente e della Asl di poter costantemente disporre di almeno 50 posti auto da adibire all’uso parcheggio”. Il parcheggio sarebbe realizzato proprio a ridosso di un’autorimessa già esistente, accentuando problemi di traffico, di inquinamento e di rumore già presenti.
Tra le altre cose, non si comprende la necessità di un parcheggio sotterraneo a beneficio di dipendenti dell’Asilo Savoia e della Asl in una zona centrale come San Giovanni, facilmente raggiungibile con mezzi pubblici (tra qualche anno le linee della metropolitana saranno due) o su due ruote.